martedì, marzo 20, 2007

Dal bordello al business e via sull'Indian Pacific

"E' la tua ultima serata a Sydney", mi chiede la biondissima e inglesissima Kelly al mattino. "Allora devi assolutamente fare festa. Una pazza festa".
La pazzia non e' mai stata un terreno a me troppo congeniale e con un semplice spirito investigativo avevo messo in tasca qualche free drink da consumare in diversi locali del centro. Avevo in mente una lunga passeggiata a dorso di birra insomma.

Sulla mia strada ho pero' incontrato una carta di credito. Alan, broker londinese trasferitosi a Sydney per lavoro, l'ha mostrata con sfacciataggine all'uscita dell'ostello aggregandosi a me e Federico senza troppi indugi. "Ho cash e dove non arriva quello ho questa", ha detto beffardamente. Plausibile dal momento che i suoi deliri finanziari gli fruttano 300 mila dollari all'anno.

"This evenening guys, I want to make you drunk". Ha proseguito cosi' con la fermezza di un manager che fissa gli obiettivi annuali dell'azienda. Poi ci ha preso a braccetto e, con il ghigno di chi la sa lunga e per una sera e' disposto a dispensare la sua saggezza, ha aggiunto: "Avete mai visto uno spogliarello qui a Sydney?".

E' cosi' che ho varcato le soglie di Porky's, una delle peggiori bettole del peggiore quartiere di Sydney. Un tempio del vizio seppellito in un tenebroso sotterraneo, a cui si accede scendendo in maniera coincitata la gradinata che separa il mondo dove si parla inglese dal mondo dove strisciano le carte di credito. Denaro sporco che Alan ha fatto scorrere copiosamente imponendo extra alle spogliarelliste e ordinando raffiche di birre e tequila sale e limone. Non per il gusto di bere, quanto per quello di possedere e nebulizzare la realta'.

In viaggio verso Broken Hill, gia' a 200 Km da Sydney lungo l'infinita linea ferroviaria che collega il Pacifico all'Oceano indiano, Alan appare in tutta la sua solitudine. Le infinite praterie ondulate che si estendono a ovest della Great Dividing Range rendono forte il contrasto con l'affarista che la notte prima e' stramazzato sul pavimento dell'ostello, dopo aver pisciato per strada e dopo aver rincorso nudo per la cucina una brasiliana piu' ubriaca di lui. Bisogna essere soli per guadagnare 300 mila dollari all'anno e vivere in un ostello per riuscire a parlare con qualcuno dopo dieci ore di grafici azionari. E bisogna essere soli per cercare in un night club quello che questa citta' offre ovunque. Gratuitamente, almeno a coloro che riescono a interagire senza l'interfaccia di una carta di credito.

Comunque Alan sara' presto a 1000 Km. Tanto dista Broken Hill da Sydney. E' un borgo minerario di circa 15.000 anime nel centro del deserto. Mi ha affascinato la descrizione fattane da Bill Bryson in Down Under e ho deciso di soggiornarvi nella mia lenta marcia verso ovest. Vi restero' tre rilassanti giorni, sino al passaggio del prossimo Indian Pacific, con cui mi dirigero' ad Adelaide e da li' a sud per 400 Km fino a Penola, dove ho gia' arrangiato un lavoretto di raccolta mele per la prossima settimana.

"E' una regione incantevole", mi ha detto Rob, un australiano sulla cinquantina titolare di una grossa impresa di costruzioni. "Assomiglia alla Toscana", aggiunge poi raccontandomi del suo matrimonio con una donna italiana di origini abruzzesi.
"Di italiani - prosegue - ne incontrerai molti laggiu'. Sono stati i primi a impiantare le viti e ad avviare nel sud Australia una fiorente produzione vinicola".
"Mi hanno gia' acccennato qualcosa in proposito, ma non vorrei tanti italiani intorno a dire il vero".
"E qui sbagli. Se incontri degli italiani laggiu', fatti coinvolgere nel loro ambiente. Non sono come gli italiani che hai mente tu. Quelli sono persone con valori forti e possono aprirti a un mondo che qui a Sydney non esiste. Un mondo che probabilmente non esiste in nessun altra parte del pianeta".

Sia Rob, sia la sua business partner Janet, sono persone molto colte, probabilmente le piu' raffinate tra quelle incontrate sino a ora. Cosi', mentro pianto i piccoli germogli che tra due anni daranno vita a una siepe che portera' il mio nome, "Silvio's hedge" (ne vado sinceramente orgoglioso), continuiamo a parlare del piu' o del meno. Rob smonta senza pieta' il sistema giornalistico internazionale e le restrittive politiche immigratorie dell''Europa, su cui sa molto piu' di me. E Janet si diletta a raccontare le sue avventurose vacanze italiane con l'ex marito tedesco. "Entrambe le volte - soggiunge facendo l'occhiolino - siamo passati alla frontiera del Brennero con la paura di essere inseguiti dalla polizia". All'origine del tutto, scopro, ci sono due venali infrazioni legate a una cena non pagata.

Alla fine della giornata, sulla via per la stazione di Pennant Hill, c'e' addirittura spazio per una parentesi d'affari. "Sto costruendo ostelli in tutti i piu' bei posti del paese e ho gia' preso contatti con alcune compagnie aeree. Voglio costruire dei pacchetti di 3/4 settimane tutto compreso per 4/5mila dollari, circa 3mila euro. Credo che ci sia un mercato inesplorato, quello di chi vuole di piu' dei backpackers, ma meno degli alberghi a 5 stelle. Intendo il popolo dei giovani professionisti. Pensi ci siano alcune persone di questo tipo in Italia?".
"Beh, i giovani professionisti italiani che possono spendere 3mila euro per una vacanza non sono probabilmente piu' tanto giovani, ma con qualche ritocco al ribasso su tempo e spesa qualcuno potrebbe essere coinvolto".
"Che intendi?".
"Business. Ti sto proponendo un business. Mi sembri sveglio e magari se ne puo' riparlare piu' avanti. Chiamami quando ritorni a Sydney: alla peggio ci vediamo da me e mia moglie per un po' di Prosciutto di Parma".
"Perche' no, terro' a mente".
"E ora buon viaggio. Te lo dico di nuovo. Quella e' una regione incantevole, un mondo che qui a Sydney non esiste".

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